DETAIL WORK
ANCILLA DOMINI (2009).


Stone and iron / Pietra e ferro, cm 55 x 55 x 160.

«Sono la serva del Signore, mi sia fatto secondo la Sua volontà». Secondo il Vangelo di Luca (1, 38) sono le parole della Vergine nel momento dell’Annunciazione. Questa dimostrazione di completo abbandono e cieca fiducia nella divinità è espressa da Zucconi con una figura di schiava, simbolo di totale sottomissione al domino, inteso nell’accezione di “signore” e “padrone”. Nello stesso tempo, l’immagine interpreta anche il ruolo imposto a questa «donna manipolabile all’estremo» (Paolo Chiapparoli, Nudità. Il corpo nell’arte di Christian Zucconi, 2010, Berti), chiamata ad un dovere gravoso che, in un certo senso, la immobilizzerà in una forma decisa per lei dal Signore, il dominus. Proprio per rimarcare questi aspetti basilari, Zucconi mutua la modella per l’ancilla da un filmato bondage trovato in rete. L’operazione, che a prima vista può apparire irriverente o addirittura blasfema, non solo umanizza e individualizza la figura ideale della Vergine, ma (come Jacopo da Varagine stesso nella Leggenda Aurea racconta di più casi: es. Lucia e Agata) mette in scena anche un tormento che negli intenti dei carnefici vorrebbe macchiare la verginità stessa della Madre di Dio; un ultimo ed estremo insulto a chi ha donato e riservato il proprio corpo allo Spirito; la vergine gettata in un lupanare; la casta meretrix ambrosiana. Questa considerazione, al di là di qualsiasi intento narrativo, sposta quindi l’attenzione filosofica a quella lacerante dicotomia tra la materia e lo spirito che diventerà sempre più preponderante nella ricerca dell’artista.

EXHIBITIONS / ESPOSIZIONI
2010 Museo d'Arte Antica del Castello Sforzesco - Milano
2010 Compagnia del Disegno - Milano
2011 Musei Civici di Palazzo Farnese - Piacenza
2012 Cassero per la scultura - Montevarchi





SHARE     EMAIL | FACEBOOK | TWITTER


GOUP
E.MAIL